La sterilizzazione è un processo importantissimo che rende possibile il lavoro in alcuni settori fondamentali.
Ma come funzionano gli sterilizzatori?
In questo articolo ti spiegheremo nel dettaglio come funzionano i vari tipi di sterilizzatori disponibili sul mercato. Buona lettura!
Quando è necessaria la sterilizzazione?
Iniziamo dal capire in quali contesti dovrebbe avvenire la sterilizzazione.
Oltre al comparto alimentare, il luogo principe nel quale gli attrezzi devono essere sterilizzati è l’ospedale. Ma non sottovalutare anche i centri benessere, le postazioni delle estetiste, dei parrucchieri, dei barbieri e i saloni di bellezza.
In ultimo, ci sono dei casi nei quali la sterilizzazione avviene dentro casa. Può capitare nel caso di membri familiari con specifiche esigenze di salute oppure con l’arrivo di un bambino.
A cosa serve la sterilizzazione
La sterilizzazione è un processo il cui ultimo scopo è quello di eliminare i microrganismi presenti sulle diverse superfici. Così facendo si rende un oggetto specifico, un’intera stanza o un settore sterile. Questo significa che sulle superfici sulle quali si è effettuato il processo di sterilizzazione c’è una possibilità su un milione di poterci trovare germi, funghi o batteri.
Un livello avanzato di sterilità è ovviamente necessario nei contesti ospedalieri e negli studi medici, dove particolare attenzione deve essere rivolta agli strumenti chirurgici e diagnostici.
L’attenzione deve rimanere elevata nei centri benessere et simili dove ci si occupa della cura della persona; in questo caso si devono sterilizzare gli asciugamani, le salviette o i vari strumenti utilizzati. Pensiamo per esempio ai professionisti della nail art che devono necessariamente sterilizzare la propria strumentazione tra un cliente e l’altro.
In contesti domestici, invece, la sterilizzazione di biberon, ciucci e utensili risulta utile prima del compimento dei sei metà d’età del tuo bambino. I neonati, infatti, non hanno ancora un sistema immunitario completamente sviluppato ed è dunque consigliabile proteggerli con un po’ più d’attenzione dall’incontro con germi e batteri.
Cos’è uno sterilizzatore
Lo sterilizzatore è il dispositivo che rende possibile l’attivazione e il compimento del processo di sterilizzazione. Naturalmente, ne esistono di professionali, incredibilmente veloci e capienti, e di più discreti adatti alle esigenze più modeste.
Questa operazione porta al disfarsi della parete cellulare e della membrana, eliminando germi e batteri quasi completamente.
Il processo di sterilizzazione può essere innescato in diversi modi. Sfruttando il raggiungimento di alte temperature, come avviene con gli sterilizzatori a caldo, tramite delle apposite soluzioni chimiche che rendono possibile la sterilizzazione a freddo oppure usando le radiazioni ultraviolette.
Sterilizzatori a caldo: cosa sono e come funzionano
Gli sterilizzatori a caldo, l’abbiamo visto, funzionano utilizzando delle alte temperature. Tuttavia, ci sono delle differenze interne in questo caso.
Gli sterilizzatori a caldo possono usare tre diversi tipi di calore:
- calore secco
- calore umido, cioè il vapore
- microonde
Per quanto riguarda invece gli sterilizzatori che sfruttano il calore umido questi riescono, grazie al vapore, a modificare la struttura proteica di germi e batteri, eliminandoli.
In ultimo, gli sterilizzatori che, sfruttando le microonde, possono essere utilizzati all’interno di questi forni specifici. Così facendo, le onde elettromagnetiche riescono a modificare la trascrizione in RNA grazie a un’azione che interessa metabolismo, amminoacidi e sintesi del DNA.
Tra gli sterilizzatori a caldo più diffusi nei contesti domestici ci sono senza dubbio quelli elettrici e quelli da utilizzare nel forno a microonde. Tuttavia, entrambi sono costruiti seguendo una logica simile, sebbene i primi funzionino con la corrente elettrica e i secondi con le microonde.
Gli sterilizzatori elettrici sono dotati di una vaschetta per l’acqua chiusa con un coperchio forato che lascia passare il vapore. Sia quelli elettrici sia quelli a microonde hanno poi a disposizione dei sostegni e degli appoggi specifici per gli oggetti che intendi inserire al loro interno. Entrambi prevedono inoltre un sistema di blocco del coperchio, mentre lo sterilizzatore elettrico è dotato anche di un sistema di spegnimento automatico.
Queste modalità di sterilizzazione sono piuttosto veloci. Uno sterilizzatore elettrico è in grado di terminare l’intero processo in un tempo compreso tra i cinque e i dieci minuti. I modelli a microonde, invece, si basano sulla potenza del forno: se quest’ultima dovesse essere di 1180W il processo verrà completato in due minuti; se la potenza fosse invece di appena 600W dovresti aspettare tra i sei e gli otto minuti.
Come funzionano gli sterilizzatori a freddo
La sterilizzazione a freddo, come abbiamo visto, viene effettuata grazie a un prodotto specifico il quale viene miscelato con dell’acqua fredda.
Le specifiche del prodotto da acquistare sono piuttosto semplici: deve essere fungicida, battericida e germicida. Non dovrai poi fare altro che sistemare tutti gli oggetti all’interno di una vaschetta sufficientemente capiente e ricoprirli completamente con l’acqua e la soluzione scelta.
I tempi di attesa, in questo caso, dipendono dal prodotto chimico che hai scelto. In linea di massima, però, questa tipologia di sterilizzazione può impiegare tra i venti minuti e l’ora.
È fondamentale non lasciare mai gli oggetti o la strumentazione in ammollo per un tempo superiore rispetto a quello riportato in etichetta.
Conosciamo gli sterilizzatori a luce UV
Gli sterilizzatori che usano la radiazione ultravioletta germicida sfruttano, in buona sostanza, la luce UV. Questa deve però avere delle frequenze d’onda specifiche, in questo caso comprese tra i 100 e i 280 nanometri.
Questi sterilizzatori possono essere utilizzati soprattutto in due ambiti specifici: la sterilizzazione dell’acqua e quella dell’aria.
Ora che sai come funzionano gli sterilizzatori non ti resta che pensare a quale faccia al caso tuo!