Gli sterilizzatori sono alleati importantissimi per tutti i genitori alle prese con la nascita di un bambino. Il suo piccolo sistema immunitario, infatti, non si è ancora del tutto sviluppato e poter disinfettare ad hoc le superfici e gli oggetti che porta alla bocca può impedire che il bambino venga esposto a germi e batteri indesiderati.
Inoltre, i genitori potranno stare più tranquilli durante un periodo che, sebbene felice, può portare a un elevato stato di stress e di preoccupazioni.
Niente paura, dunque: sei nel posto giusto! Nelle prossime righe ti racconteremo tutto quello che c’è da sapere sugli sterilizzatori, sul loro utilizzo e sulle tempistiche raccomandate.
Buona lettura!
Partiamo dalle basi: la sterilizzazione
Prima di parlare degli sterilizzatori nello specifico, allarghiamo il campo e partiamo dalle basi. Cos’è la sterilizzazione? E in cosa consiste?
Nel termine sterilizzazione è racchiuso un lungo e complicato processo che, negli anni, è diventato sempre più efficace. A essere particolarmente interessati dal processo di sterilizzazione sono naturalmente gli strumenti chirurgici, i quali prima di poter essere dichiarati a norma per l’utilizzo sui pazienti devono superare le seguenti fasi:
- trasporto
- decontaminazione
- lavaggio
- risciacquo
- asciugatura
- confezionamento
- sterilizzazione
- tracciabilità
Lo scopo di tutto questo è solo uno: garantire che sulla superficie sterilizzata le probabilità di trovarci sopra un microrganismo siano inferiori a una su un milione. I microrganismi, insomma, vengono completamente distrutti.
Cos’è uno sterilizzatore?
Avendo appena visto cosa sia la sterilizzazione, appare chiaro come uno sterilizzatore sia un macchinario in grado di effettuare questo processo.
Naturalmente, ne esistono dei modelli professionali e degli altri che sono invece pensati per l’uso domestico. Un esempio di sterilizzatori professionali sono quelli che devono essere acquistati per esempio da estetiste, parrucchieri e massaggiatori, per non parlare dei prodotti che devono garantire la sterilizzazione di attrezzature mediche, chirurgiche e diagnostiche.
Non solo ciucci e biberon. Potrai sterilizzare anche posate, piattini, bicchieri e giochi che il bambino porta abitualmente alla bocca, soprattutto durante la fase di sviluppo della dentizione.
Perché acquistare uno sterilizzatore
Con la nascita di un figlio ti sarai certamente accorto dell’esistenza di un mercato pressoché infinito di oggetti per bambini e prodotti pensati appositamente per facilitare la vita dei neogenitori.
Potresti dunque chiederti perché acquistare anche uno sterilizzatore quando potrebbe bastare far bollire gli oggetti dentro un pentolino pieno d’acqua.
La risposta è essenzialmente una: il tempo. Uno sterilizzatore, a differenza di un pentolino, ti consente di disinfettare non solo ciucci e biberon, ma anche oggetti più grandi come, appunto, i giochi di diverse dimensioni. Potrai inoltre compiere queste operazioni in modo molto più veloce e sicuro, ottenendo dei risultati migliori.
I diversi modelli di sterilizzatori
Gli sterilizzatori presenti in commercio non sono tutti uguali: il contenitore può essere più o meno capiente, la tipologia di sterilizzazione può essere di diversi tipi e anche il prezzo, naturalmente, può variare.
Le tipologie di sterilizzazione sono essenzialmente due. Puoi infatti scegliere tra uno sterilizzatore a freddo e uno a caldo.
I modelli a caldo si basano invece sull’uso di alte temperature per l’eliminazione dei microrganismi. Optando per questa soluzione potrai scegliere tra due diversi sterilizzatori. Il primo è quello a vapore, il quale sfrutta il calore del vapore per effettuare una completa sterilizzazione ed è elettrico; il secondo è invece lo sterilizzatore a microonde, da sistemare direttamente all’interno del forno a microonde per raggiungere in pochi minuti il risultato desiderato. In questo caso, però, ricorda di prestare attenzione alle indicazioni circa la temperatura e il tempo necessari.
Cosa sapere prima dell’acquisto
Per scegliere lo sterilizzatore migliore per le tue esigenze devi tenere in considerazione alcuni aspetti principali: il costo, lo spazio a disposizione, il tempo impiegato e la capienza.
Anche valutare lo spazio a tua disposizione è importante. Gli sterilizzatori elettrici, infatti, sono i modelli più ingombranti e hanno sempre bisogno di essere attaccati a una presa di corrente per poter funzionare; allo stesso modo, sebbene i modelli a freddo e a microonde siano più piccoli e compatti, solo gli sterilizzatori a freddo sono ideali per essere trasportati e usati all’esterno delle mura domestiche. Oltre alle dimensioni, dunque, valuta anche la loro praticità in base alle tue esigenze.
Un altro fattore da tenere in considerazione riguarda il tempo impiegato per effettuare la sterilizzazione. I modelli a freddo sono i più lenti perché devono lasciare il tempo alle sostanze chimiche di agire; lo sterilizzatore elettrico, invece, consente di terminare un ciclo di sterilizzazione in un tempo compreso tra i sette e i quindici minuti; il più veloce è però quello a microonde, il quale impiega appena cinque minuti per completare tutto il processo.
Vediamo ora la capienza, altro parametro molto importante. La prima differenza riguarda il metodo di allattamento: nel caso di uso di latte artificiale, ti consigliamo di optare per un modello abbastanza capiente come quello elettrico, in grado di sterilizzare contemporaneamente e velocemente almeno sei biberon; se invece il bambino viene allattato al seno, la capienza non è un fattore così dirimente nella scelta. Naturalmente, cerca sempre di ottimizzare i cicli di sterilizzazione e di inserire, quando possibile, anche altri oggetti usati dal bambino.
Per quanto tempo usare uno sterilizzatore
Un altro dubbio che spesso attanaglia i genitori riguarda le tempistiche di utilizzo di questi macchinari.
Quando si può smettere di sterilizzare con costanza tutti gli oggetti che finiscono in mano e in bocca a vostro figlio? Dopo circa sei mesi.
È infatti questo il tempo impiegato dal vostro bambino per sviluppare le difese immunitarie sufficienti per non rischiare dei problemi dati dall’incontro con germi e/o batteri. Al contrario, in questa fase è sconsigliata la creazione di un ambiente asettico.
In caso di dubbi o di situazioni particolari rivolgiti al tuo pediatra, la figura professionale più adatta per gestire le differenze tra caso e caso.
Qualche ultimo consiglio
Se hai recentemente arredato la tua cucina con degli elettrodomestici tecnologicamente avanzati, potresti non aver bisogno di comprare uno sterilizzatore domestico. Guarda con attenzione tra i programmi previsti dalla tua lavastoviglie: potrebbe essercene uno apposito per la sterilizzazione dei prodotti per neonati.
Inoltre, prima di procedere all’acquisto valuta anche la presenza di accessori come i contenitori o la presenza di pinze che permettono l’estrazione degli oggetti senza contaminarli.
Occhio anche ai materiali. È fondamentale che lo sterilizzatore elettrico o a microonde non rilasci sostanze tossiche quando sottoposto a temperature elevate. Per questa ragione dovrai accertarti della presenza di tre condizioni:
- che lo sterilizzatore sia costruito in plastica dura
- che non rilasci il bisfenolo A, garantito dalla presenza del marchio BPA free
- che sia presente il marchio CE che attesti che lo sterilizzatore sia stato costruito secondo le norme europee
Lo sterilizzatore è un ottimo aiuto per garantire il benessere di tuo figlio e per risparmiarti del tempo prezioso che potrai passare con lui!